Ancora in DAD
Per diminuire il contagio, lo scorso Marzo 2020, diversi stati, compresa l’italia, decisero di chiudere le scuole e di prendere dei provvedimenti restrittivi. Si decise da allora di utilizzare la DAD, cioè la didattica a distanza. Io ero abbastanza dispiaciuto per tutto ciò che stava succedendo e, perché, soprattutto non si poteva più frequentare la scuola. La didattica a distanza secondo me è un buon strumento per garantire la salute agli studenti e a tutto il personale scolastico. Inizialmente non tutti disponevano di uno strumento per fare lezione. Devo però ammettere che la scuola fu subito tempestiva e decise di aiutare gli studenti fornendo loro gli strumenti adeguati. Ognuno ha una sua opinione sulla DAD: c’è chi pensa, come me, che sia giusto farla per garantire la salute; c’è chi invece preferisce ugualmente fare presenza a scuola e chi pensa che sia uno strumento inutile e inadeguato. Purtroppo, seguire le lezioni in DAD è sempre difficile, capita di distrarsi facilmente o magari di annoiarsi a guardare uno schermo per sei ore di fila. Non tutti possiamo interagire durante la lezione, molti preferiscono prendersi la presenza e lasciare la postazione invece che ascoltare. A volte, penso anche le difficoltà che hanno i professori ad interagire con noi, soprattutto quando si è abituati ad insegnare in presenza con gli alunni. Spero che si possa ritornare a scuola in serenità e salute, quando però il tutto sarà terminato.
JOSHUA DI MARI